Compagnia STALKER_Daniele Albanese

Works in progress

Works in progress

Preliminary Discourse
Elementi per una teoria...
Birds Flocking

àrebours 100

di e con Daniele Albanese
Musiche frammenti da: “Eraser” – Nine Inch Nails; “Lift me up”- Moby; “Vacanze romane” – Matia Bazar.
Luci Vincenzo Alterini

Coproduzione CanGo – Fabbrica Europa _ MOVING2005 (Firenze)

anno di produzione production 2006

Uno studio sul rapporto movimento-sensi-spazio-memoria. La danza è qui intesa come sequenza di azioni fisiche ripetibili, alla ricerca di un giusto equilibrio tra sintesi, riproduzione del gesto e libertà all’interno di una forma precisa. Pensato inizialmente come studio del movimento a ritroso questo tema è diventato ben presto tema portante del processo di creazione. Si tratta di un lavoro di composizione-combinazione e ripetizione, al fine di individuare gli elementi principali del rapporto memoria-corpo, spazio-corpo. Durante lo spettacolo si assiste all’emergere di frammenti di personaggi che riportano a inquietudini del mondo contemporaneo. L’emergere e la gestione di questi frammenti e ombre di personaggi costituisce il vero centro e obbiettivo di ogni messa in scena; l’interesse per la struttura è tutt’altro che formale. Àrebours 100 nasce dalla collaborazione con la dottoranda in neurofisiologia Elena Borra, interessata alle recenti scoperte nel campo dell’ apprendimento e della percezione dello spazio.

Tiqqun - Nemmeno l'allodola vede l'aperto

movimento, partitura fisica, drammaturgia Daniele Albanese
musica originale e assistenza alla drammaturgia Maurizio Soliani
regia audio, elaborazione suono/devices Antonio Verderi
luci Vincenzo Alterini

anno di produzione production 2007
cover cover ph Andrea Macchia

Nemmeno l’allodola vede l’aperto”– è una frase di Heidegger.

Il lavoro prende spunto da questa frase e da alcune considerazioni che fa il filosofo sul rapporto essere umano-animale.
Una riflessione sull’Essere Umano – nella contrapposizione tra organicità e forma – e allo stesso tempo uno studio sul Limite – nello spazio e nella struttura compositiva.
La danza è qui intesa come composizione e coreografia di azioni in un flusso e scambio continuo tra gesto e movimento.
Nell’ uso di un vocabolario occidentale e contemporaneo si è mantenuto il senso del detto orientale secondo cui – L’ostacolo è la via.
Per la partitura fisica sono state selezionate e filtrate alcune azioni e reazioni di un rapporto estremo, ma a nostro avviso quotidiano e diffuso, quello sadomasochista – in un continuo shift tra carnefice e vittima.

Le sonorità rispecchiano un linguaggio di costruzione e non di composizione.
La scoperta di modi sonori all’interno della struttura drammaturgica segue un processo di analisi e sintesi armoniche.
La ricerca fisica e la ricerca sonora percorrono un identico processo di creazione che tende alla definizione di un linguaggio e di un metodo, pur restando all’interno della cornice delle Forme Liquide.

Tiqqun è una parola ebraica e si può tradurre in italiano con la parola Riparazione.
E’ anche il nome di un collettivo con sede a Parigi che con tre bellissime pubblicazioni ha svolto un’analisi e una critica del mondo contemporaneo alla base di questo progetto.

Only You (And You Alone)

Ideazione e regia Daniele Albanese
Apporti creativi di Loredana Scianna e Maurizio Soliani
Live Kaoss Maurizio Soliani
Corpo Vocale Loredana Scianna
Danza Daniele Albanese
Cactus Echinocactus Grusonii
Disegno Luci Vincenzo Alterini
Tecnica ed elaborazione disegno luci Lucia Manchi, Deborah Penzo
Fonica Antonio Verderi

Coproduzione Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Errante – Stalk 2008
Un ringraziamento speciale a Europa Teatri (Parma) per averci accolto durante il periodo di prove

anno di produzione production 2008

La noia, le sue declinazioni e le sue estreme conseguenze sono il nucleo del lavoro, la costruzione scenica definisce un mood più che una narrazione. C’è tuttavia una linearità drammaturgica che va dalla noia (ripetizione ossessiva, inerzia fisica, materiale e spirituale) alla violenza efferata: non un sillogismo perfetto, ma di sicuro un paradigma puntuale del nostro presente. A fare da detonatore, l’impossibilità di relazione con l’altro. Abbiamo lavorato su quello che non c’è, sulla mancanza come circuito chiuso e non fecondo, sul privato come privazione, sulla patina d’anestetico che azzera i sensi e fa di noi bestie mai sazie. Il desiderio e la sua soddisfazione non hanno più una corrispondenza. C’è qualcosa di socialmente disdicevole in questa apatia, almeno così pare: non si mostra in pubblico l’incapacità cronica di essere felici come ci è richiesto. Piuttosto si uccide, quando la prepotenza della vita si innesca nuovamente, per qualche secondo, e non c’è più un modo, non lo ricordiamo, per…non lo sappiamo nemmeno più. Noi siamo qui, incapaci del compromesso che l’altro richiede, incapaci di una resa qualunque che ci acquieti. E’ uno studio, impossibile, per un amore perfetto.

Ingannevole è il cuore più di ogni cosa…e incurabile.

Pietro I Studio

Direzione e danza Daniele Albanese
Assistenza alla drammaturgia Loredana Scianna, Maurizio Soliani
Musiche originali Maurizio Soliani
Luci Deborah Penzo

anno di produzione production 2008

Prima tappa-studio nel processo di costruzione di uno spettacolo di un’ora che ha l’obbiettivo di creare un personaggio-spettacolo o di definire uno spettacolo come persona.
Il focus di questo studio si concentra su due aspetti principali contrapposti: silenzio-assenza e shift di stati, in un gioco di definizione, ripetizione e combinazione che vede nell’interruzione la sua linea drammaturgica principale.
Pietro è il personaggio-spettacolo che, con un processo a ritroso, vogliamo individuare al termine del lavoro complessivo.

In a Landscape

Danza e drammaturgia Daniele Albanese
Assistenza alla drammaturgia Loredana Scianna e Maurizio Soliani
Musiche originali Maurizio Soliani

anno di produzione production 2008
cover cover ph Gabriele Orlandi

In a Landscape nasce nel 2008 come spettacolo per situazione urbana e diventa ben presto un assolo che evolve negli anni seguendo gli sviluppi della ricerca di compagnia STALKER.
Viene proposto a partire dal 2010 anche in teatro e in spazi al chiuso non teatrali.
Si definisce attraverso una particolare struttura e organizzazione di spazio, movimento e suono e nella lettura geometrica del luogo dove si svolge.
Sono stati isolati quegli eventi e meccanismi del vivere quotidiano e urbano che provocano cambiamenti e alterazioni.
Abbiamo definito questi meccanismi come Vento, non in senso atmosferico, ma come induttore e motore di cambiamenti e di dinamiche sonore e fisiche.
Come il vento atmosferico anche in questo caso ciò che agisce è invisibile; l’apparire, fisicamente e sonoramente, è il risultato di un passaggio in un paesaggio urbano.

Andless

di e con Daniele Albanese
luci Deborah Penzo
musica Marco Monica
frammenti da “l’Arte della fuga” di J.S.Bach

con il sostegno di InteatroPROD nell’ambito di Scenari Danza 2.0

anno di produzione production 2009
cover cover ph Linda Vukaj

Centrale in Andless è la trasformazione, l’attenzione dello spettatore viene catturata dalle forze che muovono il corpo, dalle parole e dalle immagini che scandiscono il ritmo dell’azione. Questo Studio, pur essendo presentato a Polverigi in forma finita, viene inteso dall’artista come costruzione, un campo di ricerca continua che modificherà il lavoro in durata e complessità.

Something About Today (The Vicious Circle)

Di Daniele Albanese
Con Daniele Albanese, Lucia Palladino, Manfredi Perego
Musiche Marco Monica; frammento da Wild is the Wind cantato da Nina Simone
Disegno Luci Lucia Manghi / Stalk
Un ringraziamento speciale a Nicola Savarese per i suggerimenti

Con il sostegno di Fondo Fare Anticorpi 2010
Coproduzione Stalk/ Tir Danza
In collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali

anno di produzione production 2010

L’ubriachezza, presenza disorientata e non certa, è il punto di partenza dello spettacolo e, al tempo stesso, pretesto per fotografare l’oggi con la lente di ingrandimento dell’attrazione e della solitudine.
I personaggi si muovono in cerchi non uscendo dal circolo vizioso fatto di attrazione, desiderio e disillusione.

I tre danzatori non si toccano quasi mai, si avvicinano e si perdono per pochi millimetri.
Tre modi e tre corpi per la stessa presenza.
Il circolo vizioso entro cui si muovono è anche un campo magnetico di attrazione e repulsione, senza poter arrivare alla meta ma sempre in diretta dipendenza uno dall’altro.

La danza è definita, non solo come danza sulla scena ma tra la scena e il pubblico, come comunicazione fluttuante tra spettatore e performer, ed è una danza non solo di corpi ma tra i vari elementi scenici (suoni, luci…), divenendo strumento di riflessione sul Tempo e sulla Fine.
Strutturato in brevi scene attraverso un’ idea di combinazione e ripetizione, con azioni più teatrali e surreali ed altre di pura dinamica di movimento.

anno
T
tazioni

di e con Daniele Albanese
musiche Marco Monica
Wild is the Wind” – frammento – Nina Simone
luci Gianluca Bergamini

Coproduzione Stalk/Tirdanza
Assolo nato durante la creazione del progetto vincitore del Bando Fondo Anticorpi 2010

anno di produzione production 2010
cover cover ph Federico Ferramola

Spettacolo pensato come nota coreografica sull’ attrazione e l’assenza.
Un lavoro come taccuino d’appunti e di frammenti che indaga la complessità della composizione all’interno di una struttura semplice.
La partitura fisica è stata creata dalla definizione di forze di attrazione esterne al corpo del danzatore e si rivela nella solitudine del movimento e nell’eco di un’assenza.
Due territori principali distinti, uno di dinamica fisica e uno teatrale si scontrano e compenetrano nel continuo passaggio dall’uno all’altro.

La notte nella doppia “t” del titolo indica il territorio da cui il lavoro trae origine.

D.O.G.M.A. Dance On Gardens Manufactured Artificially

Concept – regia – coreografia Daniele Albanese
Movimento – interpretazione Francesca Burzacchini, Marta Ciappina
Musiche Marco Monica
Disegno Luci Gianluca Bergamini
Organizzazione Federica Curreli

Coproduzione Stalk/Tirdanza
Residenza artistica e sostegno Europa Teatri

anno di produzione production 2012
cover cover ph Jacopo Emiliani

Uno spazio denso di Forze: presenze invisibili e memoria.
Le due danzatrici portano lo spettatore in una dimensione ipnotica scandita da un ritmo incessante e mutevole e dal cambiare lento e inesorabile della luce.
Elemento sovrano è il passare del tempo.
Un’istantanea del passaggio sfuggente dal giorno alla notte in cui la realtà conosciuta si trasfigura, l’interno del corpo diventa spazio e il gesto quotidiano si confonde in direzioni mai conosciute.

Uno spettacolo sulla forza prepotente dell’invisibile.