Compagnia STALKER_Daniele Albanese

Home Altrove#estratti

@finestre Festival / Teatro Kismet Bari

HOME ALTROVE

di e con Daniele Albanese
voce Eva Karczag
video e assistenza tecnica Salvatore Insana
suono Daniela Cattivelli
light design Alessio Guerra
promozione e cura Francesca Divano

produzione Associazione Gruppo Nanou con il contributo di MIC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo/Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Emilia Romagna, ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, Teatro il Lavatoio Santarcangelo, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), ACS Abruzzo

anno di produzione production 2021
cover cover ph Salvatore Insana

Home Altrove è uno spettacolo e al tempo stesso una cornice di riflessione sulla comunicazione invisibile nella zona di confine tra l’azione e il pensiero, tra ciò che è qui e ciò che è altrove.

A partire dal presupposto che il meccanismo sotteso all’atto performativo può essere considerato ’casa’ in quanto archivio personale, funzionale, emotivo – quindi luogo dell’identità – Home Altrove indaga forme di linguaggio mutevoli, flottanti, che fluiscono all’interno di un ambiente vivo, eterogeneo in cui il confine – tra spazi, linguaggi e direzioni – è luogo di turbolenza, di problematicità ma anche di ricchezza.

In un momento storico in cui il concetto di ‘casa-mondo’ risuona forte nella coscienza globale collettiva, coreografia, suono e frammenti video si riverberano sulla scena innescando una riflessione sulla fragilità dell’attuale stato delle cose, per poi aprirsi a una domanda: in un mondo dai confini liquidi e in continuo divenire come quello contemporaneo, cos’è casa?

HOME

un progetto di e con Daniele Albanese
a cura di Francesca Divano
video e assistenza tecnica Salvatore Insana
suono Daniela Cattivelli

co-produzione Associazione Gruppo Nanou e DanceME (Perypezye Urbane) con il contributo di MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo/Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Emilia Romagna, ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche

anno di produzione production 2019
cover cover ph Salvatore Insana

HOME è un progetto coreografico/performativo finalizzato alla produzione di pratiche, azioni e interazioni modulabili a partire dal presupposto che il meccanismo sotteso all’atto performativo può essere considerato, di per sé, una casa. Casa in quanto archivio personale, funzionale, emotivo – quindi luogo dell’identità – in relazione a un mondo in continuo divenire come quello contemporaneo, dove forme di linguaggio mutevoli, flottanti (José Gil) fluiscono all’interno di un ambiente vivo, eterogeneo e il confine – tra spazi, linguaggi e direzioni – è luogo di turbolenza (Stefano Levi della Torre), di problematicità ma anche di ricchezza.

Nella pratica HOME si articola in incontri/scambi in forma di azioni performative, incursioni video, workshop, interazioni con la comunità, dialoghi e interventi di volta in volta interconnessi all’ambito sociale e culturale in cui si trovano ad agire. Ogni formato è pensato come modulo a se stante i cui elementi confluiscono attraverso riverberi e rimandi nel processo creativo del progetto per ridefinirne costantemente l’identità.

Works in progress

Preliminary Discourse
Elementi per una teoria...
Birds Flocking

àrebours 100

di e con Daniele Albanese
Musiche frammenti da: “Eraser” – Nine Inch Nails; “Lift me up”- Moby; “Vacanze romane” – Matia Bazar.
Luci Vincenzo Alterini

Coproduzione CanGo – Fabbrica Europa _ MOVING2005 (Firenze)

anno di produzione production 2006

Uno studio sul rapporto movimento-sensi-spazio-memoria. La danza è qui intesa come sequenza di azioni fisiche ripetibili, alla ricerca di un giusto equilibrio tra sintesi, riproduzione del gesto e libertà all’interno di una forma precisa. Pensato inizialmente come studio del movimento a ritroso questo tema è diventato ben presto tema portante del processo di creazione. Si tratta di un lavoro di composizione-combinazione e ripetizione, al fine di individuare gli elementi principali del rapporto memoria-corpo, spazio-corpo. Durante lo spettacolo si assiste all’emergere di frammenti di personaggi che riportano a inquietudini del mondo contemporaneo. L’emergere e la gestione di questi frammenti e ombre di personaggi costituisce il vero centro e obbiettivo di ogni messa in scena; l’interesse per la struttura è tutt’altro che formale. Àrebours 100 nasce dalla collaborazione con la dottoranda in neurofisiologia Elena Borra, interessata alle recenti scoperte nel campo dell’ apprendimento e della percezione dello spazio.

Tiqqun - Nemmeno l'allodola vede l'aperto

movimento, partitura fisica, drammaturgia Daniele Albanese
musica originale e assistenza alla drammaturgia Maurizio Soliani
regia audio, elaborazione suono/devices Antonio Verderi
luci Vincenzo Alterini

anno di produzione production 2007
cover cover ph Andrea Macchia

Nemmeno l’allodola vede l’aperto”– è una frase di Heidegger.

Il lavoro prende spunto da questa frase e da alcune considerazioni che fa il filosofo sul rapporto essere umano-animale.
Una riflessione sull’Essere Umano – nella contrapposizione tra organicità e forma – e allo stesso tempo uno studio sul Limite – nello spazio e nella struttura compositiva.
La danza è qui intesa come composizione e coreografia di azioni in un flusso e scambio continuo tra gesto e movimento.
Nell’ uso di un vocabolario occidentale e contemporaneo si è mantenuto il senso del detto orientale secondo cui – L’ostacolo è la via.
Per la partitura fisica sono state selezionate e filtrate alcune azioni e reazioni di un rapporto estremo, ma a nostro avviso quotidiano e diffuso, quello sadomasochista – in un continuo shift tra carnefice e vittima.

Le sonorità rispecchiano un linguaggio di costruzione e non di composizione.
La scoperta di modi sonori all’interno della struttura drammaturgica segue un processo di analisi e sintesi armoniche.
La ricerca fisica e la ricerca sonora percorrono un identico processo di creazione che tende alla definizione di un linguaggio e di un metodo, pur restando all’interno della cornice delle Forme Liquide.

Tiqqun è una parola ebraica e si può tradurre in italiano con la parola Riparazione.
E’ anche il nome di un collettivo con sede a Parigi che con tre bellissime pubblicazioni ha svolto un’analisi e una critica del mondo contemporaneo alla base di questo progetto.

Only You (And You Alone)

Ideazione e regia Daniele Albanese
Apporti creativi di Loredana Scianna e Maurizio Soliani
Live Kaoss Maurizio Soliani
Corpo Vocale Loredana Scianna
Danza Daniele Albanese
Cactus Echinocactus Grusonii
Disegno Luci Vincenzo Alterini
Tecnica ed elaborazione disegno luci Lucia Manchi, Deborah Penzo
Fonica Antonio Verderi

Coproduzione Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Errante – Stalk 2008
Un ringraziamento speciale a Europa Teatri (Parma) per averci accolto durante il periodo di prove

anno di produzione production 2008

La noia, le sue declinazioni e le sue estreme conseguenze sono il nucleo del lavoro, la costruzione scenica definisce un mood più che una narrazione. C’è tuttavia una linearità drammaturgica che va dalla noia (ripetizione ossessiva, inerzia fisica, materiale e spirituale) alla violenza efferata: non un sillogismo perfetto, ma di sicuro un paradigma puntuale del nostro presente. A fare da detonatore, l’impossibilità di relazione con l’altro. Abbiamo lavorato su quello che non c’è, sulla mancanza come circuito chiuso e non fecondo, sul privato come privazione, sulla patina d’anestetico che azzera i sensi e fa di noi bestie mai sazie. Il desiderio e la sua soddisfazione non hanno più una corrispondenza. C’è qualcosa di socialmente disdicevole in questa apatia, almeno così pare: non si mostra in pubblico l’incapacità cronica di essere felici come ci è richiesto. Piuttosto si uccide, quando la prepotenza della vita si innesca nuovamente, per qualche secondo, e non c’è più un modo, non lo ricordiamo, per…non lo sappiamo nemmeno più. Noi siamo qui, incapaci del compromesso che l’altro richiede, incapaci di una resa qualunque che ci acquieti. E’ uno studio, impossibile, per un amore perfetto.

Ingannevole è il cuore più di ogni cosa…e incurabile.

Pietro I Studio

Direzione e danza Daniele Albanese
Assistenza alla drammaturgia Loredana Scianna, Maurizio Soliani
Musiche originali Maurizio Soliani
Luci Deborah Penzo

anno di produzione production 2008

Prima tappa-studio nel processo di costruzione di uno spettacolo di un’ora che ha l’obbiettivo di creare un personaggio-spettacolo o di definire uno spettacolo come persona.
Il focus di questo studio si concentra su due aspetti principali contrapposti: silenzio-assenza e shift di stati, in un gioco di definizione, ripetizione e combinazione che vede nell’interruzione la sua linea drammaturgica principale.
Pietro è il personaggio-spettacolo che, con un processo a ritroso, vogliamo individuare al termine del lavoro complessivo.

In a Landscape

Danza e drammaturgia Daniele Albanese
Assistenza alla drammaturgia Loredana Scianna e Maurizio Soliani
Musiche originali Maurizio Soliani

anno di produzione production 2008
cover cover ph Gabriele Orlandi

In a Landscape nasce nel 2008 come spettacolo per situazione urbana e diventa ben presto un assolo che evolve negli anni seguendo gli sviluppi della ricerca di compagnia STALKER.
Viene proposto a partire dal 2010 anche in teatro e in spazi al chiuso non teatrali.
Si definisce attraverso una particolare struttura e organizzazione di spazio, movimento e suono e nella lettura geometrica del luogo dove si svolge.
Sono stati isolati quegli eventi e meccanismi del vivere quotidiano e urbano che provocano cambiamenti e alterazioni.
Abbiamo definito questi meccanismi come Vento, non in senso atmosferico, ma come induttore e motore di cambiamenti e di dinamiche sonore e fisiche.
Come il vento atmosferico anche in questo caso ciò che agisce è invisibile; l’apparire, fisicamente e sonoramente, è il risultato di un passaggio in un paesaggio urbano.